Il primo dell’anno è da sempre il mio giorno preferito. Lo preferisco addirittura al mio compleanno. Il motivo è principalmente uno: il mondo si ferma, stanco dei festeggiamenti di poche ore prima. C’è poco da fare, i negozi sono chiusi, gli amici non vogliono uscire e io ritrovo il più grande “turbo” che un uomo possa avere. La noia. Tutte le cose più belle della mia vita sono scaturite da un’idea sorta in un momento di noia, perché a quel punto il cervello reagisce e il pensiero prende il sopravvento. Amo questo momento. A volte immagino semplicemente il mio futuro, a volte lo visualizzo proprio come fosse un film. Altre volte invece mi vengono idee, allora prendo carta e penna e le butto giù. A volte questo processo rimane su carta per sempre e mi provoca solo qualche emozione quando ritrovo il foglio anni dopo. Qualcun’altro invece ha visto la luce. Per mia fortuna con successo.
E proprio oggi, 1 Gennaio 2021, ci siamo appena lasciati alle spalle l’anno più terribile di questo secolo. Proprio oggi, in un momento di noia, ma con il cuore pieno di speranza, ho guardato il pancione di tua madre e ho cominciato a pensare a te. In un lampo, il mio pensiero è andato al nostro futuro insieme. In fin dei conti nascerai tra pochissimi giorni e questo futuro è molto prossimo.
Chissà come sarà il nostro rapporto? Chissà se sarò un buon padre? Chissà se sarò in grado di darti gli esempi necessari per farti capire cosa è giusto e cosa è sbagliato? Chissà se sarò in grado di darti le basi su cui poi tu potrai costruire la tua vita?
Domande a cui solo il tempo saprà rispondere.
Mentre aspetterò queste risposte, però, ho deciso di mettere su carta i miei pensieri, così un giorno, se vorrai, potrai leggerli. Sto scrivendo questa lettera di getto e non so che aspetto avrà quando avrò finito di scrivere. Non so che tipo di emozioni ti susciterà quando la leggerai. Se mai la leggerai. Forse quelle emozioni cambieranno a seconda del tuo stato d’animo o della tua età. Forse questa lettera ti scalderà il cuore o forse sarai arrabbiato con me. Forse ti strapperò un sorriso o forse una lacrima. Forse, dopo averla letta, verrai nella stanza accanto e mi abbraccerai forte, o magari guarderai la mia foto nel tuo portafogli e sospirerai. Forse sarai felice perché mi avrai vissuto abbastanza o magari ti maledirai, perché questa lettera l’hai letta tante volte, ma l’hai capita troppo tardi.
Negli anni, in tanti mi hanno chiesto quando avrei fatto un figlio. Da ventenne avevo trovato una donna che sarebbe stata una grande mamma, ma non ero pronto io. Solo da pochi anni mi sento pronto, ma non riuscivo a trovare la persona giusta per fare un bambino. Questo fino a che non ho incontrato tua madre. Mi ha inondato col suo amore e non ho potuto far altro che contraccambiare. Non ho avuto scampo. Devo ammettere che la vita folle, intensa e sopra le righe mi aveva un po’ consumato il cuore, e tua madre me l’ha rimesso a nuovo come un buon meccanico, e mi ha anche fatto innamorare del suo di cuore. Mi ha fatto innamorare della sua anima prima ancora che del suo fisico. Lei ha l’abilità di cambiarmi umore solo con un sorriso, è una donna eccezionale. Un po’ ingenua a volte, ma credimi, la migliore mamma che ti potesse capitare. Ricordatelo sempre Gabriel. Amala. Sempre. E quando sarai grande, proteggila e prenditi cura di lei. Sempre.
Ti voglio svelare un segreto. Era da un po’ che provavamo ad averti, ma la mamma aveva un piccolo problema che rendeva molto difficile farti venire al mondo. Non abbiamo mai mollato e abbiamo sempre insistito. Però tu non arrivavi e io l’avevo quasi presa come la mia punizione divina. Si, perché per 40 anni ho pensato principalmente a fare esperienze senza creare legami forti, ora che invece volevo legarmi a vita con un figlio non ci riuscivo. Ma per fortuna ad avere un coraggio da leone ci pensava tua madre. Tra medicine e punture sulla pancia. Ha avuto un grande coraggio. Ti avevo detto che è una donna eccezionale, no?
Ti voglio svelare un altro segreto. Se penso a te, ho una grande paura. Quella che un giorno tu mi vedrai come un vecchio, distante da te, ignorando il fatto che anche io ho avuto la tua età e ho avuto lo stesso fuoco dentro che avrai te. Tu nascerai tra pochi giorni e io ho da poco compiuto 40 anni. Penso spesso che quando tu avrai 25 anni e sarai nel pieno delle forze, io ne avrò 65. Chissà se sarò in grado ancora di tirare qualche calcio ad un pallone o fare qualche scambio a tennis con te. Lo spero tanto. Io ce la metterò tutta. Tua madre già mi dice che sto diventando sordo e la schiena comincia a darmi qualche problema. Le premesse non sono delle più rosee, ma non mollo.
Ma più che il lato fisico, mi preoccupa quello mentale. Probabilmente un giorno mi vedrai distante da te, penserai che non capisco nulla e che tu hai capito tutto, perché mi vedrai troppo lontano da te mentalmente. Ti assicuro che io farò di tutto affinchè ciò non accada, ma se questo non sarà sufficiente, dammi comunque un po’ del tuo tempo. Ti prego dammi un po’ della tua pazienza, fammi sentire giovane per qualche minuto, usa un po’ della saggezza che spero di aver maturato nella vita e chiedimi qualche consiglio. So che non sarà facile, lo so perchè anche io potrei fare molto di più con mio papà (tuo nonno). Non sarà facile, però dai retta a me, fallo. Soprattutto, quello che ti chiedo è di darmi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io sto per farlo per te, anche se tu non te lo ricorderai.
Dopo due segreti, voglio darti un consiglio. Spero di sbagliarmi, ma credo che la più grande sfida che la tua generazione dovrà affrontare sarà quella di uscire dai binari. La maggior parte dei bambini crescerà abilissimo a usare telefoni e computer. Nulla di male in questo, se non fosse che la formazione personale avverrà all’interno di schemi predisposti dai programmatori del programma o della piattaforma. Io e tua madre ce la metteremo tutta per farti crescere attorniato dalla fantasia, dai sogni e ragionamenti. Pensa figlio mio. Pensa. Prima di agire, pensa. Poi puoi anche sbagliare, nessun problema. Gli errori si fanno. A qualsiasi età. Quello che è molto grave è agire senza pensare alle conseguenze per sé e per gli altri.
Oggi in pochi, pochissimi, si fermano a pensare, e meno ancora sono quelli critici con loro stessi e disposti a cambiare idea. I pochi che lo fanno li noti subito…hanno una marcia in più e, vista la poca concorrenza, spesso hanno anche molto successo. Non aver paura di cambiare idea, ascolta tutti, rispetta tutti, metabolizza e poi scegli.
Ti lascio con un obiettivo per me. Tra le tante cose che spero di insegnarti c’è quella di stare bene con te stesso. Tanto da non avere paura di annoiarti, perché dalla noia nascono idee meravigliose e mondi fantastici. Stando bene con te stesso, vivrai meglio ogni tipo relazione con gli altri e, quando sarai solo, o magari quando attraverserai un momento buio, troverai dentro di te una forza che neanche tu pensavi di avere. Questo perché avrai a disposizione la miglior medicina possibile senza effetti collaterali: la tua fantasia, la tua mente, le tue idee, la tua creatività, insomma… te stesso. Per me è stato così.
Già ti amo figlio mio.
Papà